Il microcredito in Italia, ne parla Carlo Borgomeo al Corriere della Sera

Il microcredito è un’occasione unica ma necessita di interventi strutturali”. Così il nostro presidente Carlo Borgomeo intervistato da Gabriele Petrucciani per il Corriere della Sera ha ribadito l’importanza di uno strumento che di fatto dovrebbe contribuire all’inclusione finanziaria ma che, nella sostanza, non riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità.

Dall’analisi dell’ultimo rapporto sul Microcredito e l’inclusione finanziaria, condotta da c.borgomeo&co insieme a Ritmi e Banca etica, emerge  che nel corso di tutto il 2022 a fronte di 130 iniziative sono stati concessi 15.679 prestiti del valore complessivo di 214 milioni di euro. Numeri talmente esigui che si rende superfluo ogni commento.

La logica delle politiche attive mirate a predisporre strumenti anche per i soggetti non bancabili rischia di ridursi a mera propaganda e ci si ritrova di fronte a interventi concreti che si “misurano con il contagocce”. “Lato imprese c’è una grande letteratura ed enfasi sulle start-up innovative, mentre c’è un’insufficiente attenzione al sostegno dei piccoli imprenditori. Altro aspetto trascurato è quello del cosiddetto microcredito sociale, che andrebbe sviluppato maggiormente soprattutto nelle aree urbane del mezzogiorno. Il microcredito è un’opportunità unica per fare sviluppo e una politica attiva per il lavoro”, ha sottolineato Borgomeo.

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